Cooperativa BefreeLa Cooperativa Befree ha partecipato al progetto “Gravidanze e nascite senza violenza” curando la parte della formazione iniziale ed in itinere, avendo cura di adattare il proprio contributo alle esigenze del gruppo delle partecipanti al progetto. Per questo il tipo di apporto della cooperativa Befree ha nel tempo cambiato forma.

Durante i primi incontri abbiamo affrontato il tema della violenza di genere, fornendo informazioni specifiche sul fenomeno, sulla metodologia dell’accoglienza psicosociale a favore di donne sopravvissute alla violenza e sui principali strumenti legali per il contrasto alla violenza di genere. Tale parte della formazione aveva lo scopo di dare al personale sanitario del progetto quanto era necessario per poter gestire eventuali casi di violenza.

Il lavoro di screening, attraverso la somministrazione dei questionari, portato avanti dalle ostetriche, le ginecologhe, le psicologhe, e tutte le professioniste coinvolte nel progetto, provenienti dai differenti presidi sanitari, ha rilevato numerose situazioni di violenza attuale e pregressa. L’impatto con la violenza ha reso necessario un diverso tipo di formazione: attraverso la supervisione di casi specifici, incontrati durante lo screening, che attiravano particolarmente l’attenzione e la preoccupazione delle partecipanti, abbiamo potuto approfondire ulteriormente aspetti specifici del fenomeno, sostenere le partecipanti qualora si evidenziasse un coinvolgimento emotivo importante, e facilitare una integrazione del proprio ruolo con l’accoglienza della donna.

Notevole è stata la capacità e la generosità delle partecipanti nel volersi mettere in gioco, non solo nel lavoro di screening, ma anche durante il confronto collettivo. Grazie a questo sono state messe in luce le percezioni individuali di ciascuna e il corrispondente vissuto nell’approccio con le donne sopravvissute alla violenza. Abbiamo potuto notare come le partecipanti al progetto, pur provenendo da realtà differenti ed avendo ruoli professionali diversi, siano state da subito capaci di creare tra loro una comunicazione, efficace creando un proficuo scambio di visioni. Tale scambio ha permesso loro di consolidare come nel proprio ruolo professionale sostenere ed aiutare efficacemente la donna sopravvissuta alla violenza, anche indirizzarla ai servizi del territorio preposti e specializzati come i centri antiviolenza.

L’importanza di una presa incarico collettiva, sistemica, della donna sopravvissuta alla violenza è diventata, dunque, il tema dirimente dell’ultima parte degli incontri di formazione che abbiamo animato.

La rete è di fatto la risorsa che nel percorso all’interno dei centri antiviolenza garantisce il raggiungimento dell’autonomia e dell’empowerment di una donna sopravvissuta alla violenza. La rete in questo progetto ha permesso a professioniste di realtà e presidi sanitari differenti, con risorse e specificità diverse di condividere problematiche e di pensare a possibili soluzioni in contesti in cui la mole di lavoro è solitamente molto elevata. Inoltre, il progetto è stato attraversato, per una parte, dall’emergenza covid19 che ha costretto tutte, formatrici e partecipanti alla riorganizzazione del lavoro per poter comunque continuare a  portare avanti lo screening e lavoro con le donne intercettate. Nonostante all’interno dei presidi sanitari il carico emotivo e di lavoro sia stato enorme e per lo più in emergenza, non è venuta mai meno la motivazione e la partecipazione di tutte.

Questa esperienza è stata per noi di Befree un’occasione interessante di crescita professionale. L’incontro tra le partecipanti ha arricchito tutte, formatrici comprese. Gli ultimi incontri hanno messo in luce come l’incontro tra donne motivate e competenti possa costruire strade sempre diverse e sempre più efficaci per le donne che hanno subito violenza. Non è stato un caso, quindi, che ci siamo congedate con un arrivederci, per continuare a consolidare la rete e con un grazie per l’arricchimento reciproco.